martedì, maggio 19, 2009

Dittatura legalizzata


C´era il periodo in cui, tra i banchi di scuola, non volava una mosca perché la maestra di lí a poco avrebbe interrogato. Nessuno parlava...molti ripiegavano la testa come a nascondersi in modalitá struzzo...ma alla fine prima o poi ti toccava.

Con queste ed altre esperienze, alcuni di noi sono cresciuti pensando che vivendo in uno stato di diritto, bisogna rendere conto delle proprie azioni nei confronti di un sistema che di contro dovrebbe assicurare un giusto metro di valutazione.

Ormai in Italia tutto questo non vale piú, o meglio non vale per il cittadino comune. Leggasi comune sotto la seguente accezione:

- cittadino senza depositi milionari in banca o immobili, un poveraccio comune insomma
- cittadino che non ha parenti, amici, amiche, santi, patroni e protettori che lo possono aiutare a migliorare la sua condizione di poveraccio cui sopra.
- cittadino che non si distingue tra la comunitá per atti eclatanti: non é belloccio, arrogante, volgare, urlatore, mascalzone, ladro, puttaniere, bestemmiatore o santo...quindi non é mai stato in TV.

Ecco per una persona che si ritrova in questi punti sopra elencati di fatto "LA LEGGE NON E´UGUALE PER LUI!!"

Per tutti gli altri e per chi ci dovrebbe rappresentare come Stato/Parlamento/Dirigenza industriale ecco cosa accade:

"La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati"

Non penso ci sia bisogno di aggiungere altro!!

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